arte musica e cultura dal litorale nord di Roma

CERVETERI Arte - Gli affreschi del Santuario della Madonna di Ceri

18.01.2012 10:30
a cura di  dott.ssa Stefania Maccioni -storico dell'arte-
 
A pochi chilometri a nord di Roma, su uno sperone di tipo vulcanico, sorge il borgo medievale di Ceri, l’antico Caere Novum. Sulla piazzetta, antiche case fanno da corona alla chiesa parrocchiale di “Santa Maria Immacolata”, una chiesa antica che conserva affreschi medievali estesi su quattro registri

sovrapposti. Nei primi due registri sono raffigurate scene tratte dall’Antico Testamento, soprattutto tratte dal libro della Genesi e dell’Esodo. Nei due registri sottostanti sono rappresentate varie scene di Santi, un interno di cucina, la lotta dei demoni e la Chimera.

Le scene  risalgono ai secoli XI e XII ed è chiaro l’intento didascalico per cui sono state scelte proprio tali scene. La cultura artistica di quel tempo e la scelta iconografica del committente, che nella maggior parte dei casi era la Chiesa, aveva l’intento di divulgare e spiegare la dottrina. 

 In un periodo in cui il saper leggere e scrivere era solo un privilegio di pochi il linguaggio figurativo era l’unico mezzo efficace e semplice per divulgare sia l’Antico e il Nuovo Testamento sia la Riforma Gregoriana. La riforma ecclesiastica di Papa  Gregorio VII fu un lungo processo di riorganizzazione della Chiesa intrapreso da Gregorio VII e poi proseguito dai suoi successori Pasquale II, Callisto II, Innocenzo II e concluso da Innocenzo III. L’iconografia trasparente dei messaggi divulgati dagli affreschi di Ceri si nota subito nella scena dei cinque Santi, la seconda del penultimo registro. Al centro c’è S. Giovanni Battista, che indossa un mantello da profeta e una tunica, con la mano destra indica l’Agnello di Dio. L’Agnello ha la testa rivolta verso la sua sinistra in una posizione che nell’arte romanica richiama al sacrificio del Cristo, così come il cerchio del sole che contorna la sua figura allude alla città santa. Alla destra del Battista si trova S. Giovanni Evangelista, giovane e imberbe, indossa la tunica e il pallio che indicano la sua dignità, in mano ha il rotolo del Vangelo dispiegato a simboleggiare la salvezza che va via via svelandosi ai fedeli. Segue poi la figura di S. Nicola, vescovo di Mira in Licia, santo di origine orientale il cui culto fu introdotto in occidente verso la fine dell’XI sec. e fu diffuso proprio dai papi della riforma gregoriana. Il Santo è rappresentato in abiti vescovili. Il modello iconografico è chiaramente ispirato alla tradizione bizantina, anche il suo nome  scritto in greco. Infine ci sono altri due Santi: a sinistra di S. Giovanni Battista c’è S. Martino vescovo di Tours, anch’egli con le insegne episcopali, uno dei Santi più popolari dell’Europa occidentale.La sua azione evangelizzatrice si accompagna con il sostegno ai poveri. Infine accanto a S. Martino è raffigurato S. Leonardo di Noblanc, eremita, Santo poco rappresentato e sembra che appaia qui a Ceri per la prima volta. E’ stupefacente come questi personaggi pur nella loro “iconicità” di sapore bizantino sono “vivi”, con la loro armonia nei movimenti e con le espressioni che lasciano immaginare i loro volti non ben conservati. Ci troviamo quindi in un attimo immersi in un passato conosciuto attraverso gli studi scolastici , il messaggio è chiaro ancora, diretto e vivo, è come se i papi della riforma gregoriana e i Santi qui raffigurati ci raccontassero in diretta gli “ultimi” cambiamenti del loro mondo eclesiastico.

 

Cerca nel sito

Contatti

etruriaromana.com

Orario Autobus per e da Cerveteri

 

 

Recupero anni scolastici

 

SCONTO 50%
 
Info: Scuola Estro Armonico
329.7157249