arte musica e cultura dal litorale nord di Roma

SANTA MARINELLA Storia della città

24.01.2012 18:26


 

 

 

Antica rada etrusca sul Tirreno, costituì uno scalo di Cartagine, dando il nome che i Latini le diedero di Punicum e che rimase anche quando i Romani, impadronitisi del territorio, lo trasformarono in stazione di piacere e di riposo e l’arricchirono di ville.Nella Tabula Peutingeriana, l’odierna Santa Marinella è indicata col nome di Statio ad Punicum ed è collocata tra Pyrgi, l’odierna Santa Severa e Castrum Novum, località oggi denominata Torre Chiaruccia.
Alla caduta dell’Impero Romano, il litorale fu preda delle scorrerie dei barbari Saraceni che indussero Pio V a promulgare, nel 1567, la costituzione con la quale si stabiliva che tutto il litorale Tirreno, da Terracina a Civitavecchia fosse difeso da Torri. Tale provvedimento fu responsabile quindi anche dell’edificazione di una torre di avvistamento proprio presso l’insenatura dell’antica Punicum che si chiamò poi Santa Marinella, come il piccolo centro abitato che ivi sorgeva fin dall’anno Mille costruito, come vuole la tradizione, dai monaci Basiliani devoti a Santa Marina, in onore della quale essi realizzarono la prima chiesa. Intorno al XVI secolo tutto il territorio di Santa Marinella era compreso tra le proprietà dell’ospedale di Santo Spirito in Sassia, a cui succedettero i Barberini, responsabili dell’edificazione del castello che inglobò l’antica torre di avvistamento e dell’ampliamento del porticciolo. Di nuovo, castello e tenuta, passarono il 18 maggio 1773 all’ospedale di Santo Spirito per la generosità di Clemente XII di cui si conserva memoria in una iscrizione posta nel palazzo del Pio Istituto in Roma "Quod Divae Marinellae magnificentia fundum redemerit…" fino a quando nel 1887 il castello fu acquistato dai principi Odescalchi, attuali proprietari.

Santa Marinella è stato anche luogo prediletto da Vittorio Emanuele III, che qui vide rifiorire la figlia Iolanda. Faruk d’Egitto vi ha trascorso, insieme alla corte, i primi anni dell’esilio. Rossellini e la Bergman vi sono stati di casa a lungo, mentre Anna Fougez vi ha trascorso gli ultimi anni della sua vita. A Guglielmo Marconi il luogo era assai caro: nella torre Chiaruccia, fatta saltare dai Tedeschi durante l’ultima guerra, sulla Punta di Capolinaro vi ha compiuto esperimenti tra i più importanti della sua lunga attività di scienziato. Fa parte del territorio di Santa Marinella anche Santa Severa, la cui storia è indissolubilmente legata al Castello, posto al 54 Km della Via Aurelia, nel tratto del litorale laziale particolarmente ricco di retaggi storici. La zona circostante il castello risulta frequentata a partire almeno dal IV millennio a. C. come documentano i rirtrovamenti avvenuti nel corso degli scavi curati dalla Soprintendenza Archeologica in collaborazione con la Sezione di Etruscologia dell’Università di Roma "La Sapienza" dal 1956. Già dall’età del bronzo un piccolo insediamento era situato a sud del castello in prossimità del mare, a breve distanza da una sorgente perenne di acqua dolce, probabile punto di riferimento per i naviganti dell’epoca. Le favorevoli condizioni ambientali determinarono la nascita di un punto di approdo fisso nel corso del VII secolo a. C. In epoca arcaica (VI secolo a. C.) Pyrgi, collegata a Caere (Cerveteri) da una strada monumentale, fu certamente una scalo commerciale di primaria importanza, aperto ai traffici di tutto il bacino del Mediterraneo, frequentato in particolare dai Greci e dai Fenici. Ai margini dell’abitato, esteso per circa 10 ettari, si sviluppava l’antichissimo santuario, ricordato da varie fonti, comprendente i templi di Eileithya-Leukothea, di Apollo, dell’etrusca Uni, assimilata alla fenicia Astarte, altari e sacelli di altre divinità minori (Cavatha, Suri). Dagli scavi del santuario provengono le tre famose lamine auree iscritte in etrusco e punico, testimonianza diretta dei profondi legami esistiti alla fine del VI secolo tra gli Etruschi di Cerveteri e Cartagine. Con la romanizzazione del territorio cerite (III secolo a. C.) Pyrgi divenne una colonia marittima: una grande fortezza a pianta rettangolare, cinta di mura in opera poligonale, fu edificata su parte dell’abitato etrusco e proseguì la sua vita fino in epoca tardo-antica (V-VI secolo d. C.), trasformata forse in una grande villa di proprietà imperiale. Sulla base di probabili presupposti altomedievali si sviluppò il castello ed il borgo di Santa Severa che prende nome dalla martire romana flagellata sulle spiagge di Pyrgi. Nell’XI secolo venne edificata la Torre "Saracena", mentre nel XVI secolo il castello. Il borgo medievale e rinascimentale, esteso fino ad occupare solo un quarto della fortezza romana, protetto da tre successive cinte murarie, ha funzionato nei secoli come una grande azienda agricola di proprietà del Pio Istituto del Santo Spirito e scalo portuale intermedio tra Roma e Civitavecchia. Di particolare interesse gli affreschi della Cappella-Battistero del XV secolo, attribuiti alla scuola di Antoniazzo Romano. Nel borgo annesso al castello ha sede il Museo Civico della città di Santa Marinella, nei pressi del santuario etrusco l’Antiquarium Pyrgense. 

 

Fonte- https://www.santamarinella.rm.gov.it

 

Cerca nel sito

Contatti

etruriaromana.com